C’è sempre un doppio fondo nel moralismo della cosiddetta società civile. Bastava vedere ieri con quanto slancio le anime belle hanno elevato un monumento a Nello Musumeci: gli hanno attribuito il merito di avere cacciato, dalla segreteria dell’assessorato all’Agricoltura, Francesco Mineo, un rudere della politica che le intercettazioni avevano mostrato in buoni rapporti con un boss arrestato a Palermo. Complimenti. Ma c’è un però. Agitando il turibolo dell’incenso, i perbenisti della società civile hanno finito per oscurare una gaffe istituzionale che forse avrebbe meritato una più attenta considerazione. La ricorderete certamente: irritato dal fatto che la Corte dei Conti aveva fatto a pezzi un documento preparato dal suo bullo di fiducia, il governatore ha criminalizzato il dissenso e si è scagliato contro uno dei magistrati contabili. Una gaffe imperdonabile.