La crociata di Matteo Salvini contro Junior Cally, esplosa alla vigilia dell’ultimo Festival di Sanremo, trova argomentazioni anche in Sicilia, dove i deputati della Lega all’Assemblea regionale hanno presentato un disegno di legge contro le canzoni violente. Sì, le canzoni violente. Ma non potendo “intimidire” i cantautori, tanto meno le case di produzione, i parlamentari cercano di intervenire sulla diffusione dei brani che inneggiano all’odio e alla violenza di genere. Come? Introducendo una sanzione per le radio o le tv private che “passano” determinati contenuti, o multando gli organizzatori dei concerti.
Durante un comizio in provincia di Bologna, circa un mese fa, l’ex Ministro dell’Interno aveva messo nel mirino il rapper romano di 28 anni che “nei suoi testi parla di stupro, troie e pompini”. “Tra le chicche delle sue opere d’arte – aggiungeva il segretario della Lega – c’è un passaggio che dice ‘fanculo lo Stato, fanculo l’Italia, fanculo la polizia’. E in un’altra perla dice ‘ammazziamo i carabinieri e ci scopiamo Giusy Ferreri’. Uno che si mette in bocca ‘ammazziamo i carabinieri’ deve andare in galera non a Sanremo”. Junior Cally a Sanremo c’è andato, ed è finito anche nelle retrovie. Ma il palcoscenico più seducente d’Italia ha riproposto un tema assai caro al leader del Carroccio.
E siccome in Sicilia la Lega vuole fare la differenza con atti concreti, ecco il ddl a firma Catalfamo, Bulla, Ragusa e Caronia: “Davanti ai linguaggi violenti perpetrati da certi autori, si rende necessario una misura drastica che ponga un argine al loro dilagare – commenta il capogruppo leghista Catalfamo – Il disegno di legge mira a sanzionare indirettamente questi soggetti ponendo l’attenzione sull’unica materia che la Regione siciliana può controllare direttamente: la diffusione via radio e per mezzo televisivo privato regionale”. Le sanzioni verranno destinate “a beneficio delle associazioni che si occupano di assistenza alle vittime di genere”. Catalfamo e i sui colleghi insistono sulla bontà della legge, che adesso andrà calendarizzata in aula: “Non potendo direttamente perseguire gli autori e non potendo limitare la potenza incontrollabile di internet, l’unico e razionale strumento che resta da gestire è la radio, la televisione privata e le organizzazioni di eventi collaterali con o senza il diretto autore del testo”.
La proposta sanzionatoria, inoltre, verrà formulata da un’apposita commissione di esperti (una giuria demoscopica?) istituita “in seno all’Assessorato alla Famiglia che avrà il compito di valutare questi testi istituendo un registro pubblico sempre aggiornato anche retroattivamente”. Ma saranno “escluse dal computo di merito le canzoni satiriche che possono avere un linguaggio spesso forte al fine di far riflettere su determinate tematiche sociali. Con questo disegno di legge si pone finalmente un argine al dilagare delle canzoni dell’odio che diffondono ai più giovani messaggi distorti e assolutamente contra legem”.