Parte dalla Sicilia la proposta di un referendum abrogativo contro la riforma della prescrizione entrata in vigore il primo gennaio. Ieri, accettando il pressing del Pd, il ministro Bonafede ha pensato di ritoccarla col “lodo Conte” (la proposta è di Federico Conte, deputato di LeU). Una soluzione che prevede lo stop alla prescrizione dopo il primo grado solo per i condannati. Mentre i termini rimarrebbero aperti per gli assolti. Il Pd si è dichiarato soddisfatto del passo avanti. La maggioranza, però, è uscita spaccata dal vertice a Palazzo Chigi. L’accordo raggiunto, e che vedrà il testo sulla riforma del processo penale approdare in Cdm lunedì prossimo, ha infatti visto convergere M5S, Pd e Leu, mentre non trova d’accordo Italia Viva, che si è sfilata dall’intesa. Il rinvio della prescrizione, ovvero il cosiddetto Lodo Annibali al milleproroghe proposto dai renziani, “da parte mia non è mai stato preso in considerazione”, ha spiegato ancora il Ministro. Che oggi ha rincarato la dose intervenendo da Firenze: “Sono tranquillo nel momento in cui la mattina mi alzo, vado a fare il mio lavoro, lo faccio coscienziosamente nel rispetto di tutti, delle opinioni divergenti, anche quando questo rispetto non è reciproco – ha detto Bonafede -. Va bene tutto. L’importante per me è guardare in faccia gli italiani e chiarire che sto lavorando senza sosta, perché voglio che i cittadini italiani abbiano un processo penale efficiente e celere”.