Il giorno dell’anniversario dell’arresto di Enzo Tortora, il 17 giugno 1983, potrebbe diventare la nuova giornata nazionale per le vittime degli errori giudiziari. Italia Viva, che sta affrontando di petto la riforma della prescrizione (minacciando di votare contro la proposta di Bonafede, addolcita col “lodo Conte”), ha infatti presentato una proposta di legge firmata dal palermitano Davide Faraone. Il capogruppo al Senato dei renziani, fa riferimento alla sensibilizzazione “sul valore della libertà, della dignità personale, della presunzione d’innocenza, quale regola di giudizio oltreché quale regola di trattamento di coloro che sono ristretti in custodia cautelare prima e durante lo svolgimento del processo e quale presidio costituzionale contrapposto alla barbarie della giustizia di piazza”. E Faraone tira in ballo il concetto sacro del “giusto processo quale unico strumento volto a garantire, entro tempi ragionevoli, l’accertamento della responsabilità penale”. Nella proposta di legge, Italia Viva punta al coinvolgimento della società civile. Gaia Tortora, la figlia del conduttore Enzo (condannato a dieci anni per associazioni camorristica, prima di essere assolto in appello), ha replicato via tweet, spiegando che prima di una giornata dedicata alla memoria, serve “una riforma che non venga mischiata col dibattito sulla prescrizione”.
Intervenendo sulla riforma della prescrizione, Faraone ha aggiunto: “Bonafede dovrebbe capire che stare in maggioranza non significa votare una riforma che ha scritto a quattro mani con Salvini. Prima delle ideologie manettare viene lo stato di diritto e il rispetto della Costituzione”. Al termine del vertice di maggioranza di giovedì sera, in cui Italia Viva ha fatto saltare il banco, il Guardasigilli aveva avvertito Italia Viva: “Si prenderà la propria responsabilità”.