Quattro deputati leghisti all’Assemblea regionale possono essere determinanti. Ma a una condizione: che costringano comunque l’inconcludente Musumeci – il governatore del pane e cipolla – a prendere finalmente in mano le questioni fondamentali della Sicilia, dimenticando gli interessi parrocchiali inseguiti finora con tanta acribia. Ben sapendo che se la rivoluzione salviniana si limiterà all’acquisizione di un assessorato, la missione potrà ritenersi fallita. Musumeci deve liberarsi della sua dimensione provinciale; deve capire che l’orizzonte della Regione va oltre i cavalli di Ambelia e anche oltre Catania; che dopo due anni è necessario sapere quali assessori hanno fatto bene e quali hanno curato solo i propri interessi. La crisi che mortifica la Sicilia ha bisogno di soluzioni. Non servono più né i bulli né i farfalloni, né i piritolli né gli avventurieri.