Anche Palermo fa come i gamberi nella speciale classifica della qualità della vita del Sole 24 Ore. Nonostante l’anno da Capitale della Cultura, la città di Orlando figura soltanto al settantesimo posto nella sezione dedicata. In linea generale il capoluogo di Regione perde 11 posizioni rispetto al 2018 e si piazza al 98° posto, alle spalle di Catania. Un trend poco ammirevole, che conferma le criticità. Performance deficitaria su “Ambiente e Servizi” (101° su 107), un po’ meglio sui temi della sicurezza (85° posto). Il sindaco Leoluca Orlando non ha commentato la classifica del quotidiano economico, ma ci ha pensato la Lega a invocarne le dimissioni: “Questi sono numeri che inchiodano il sindaco Orlando, che inchiodano tutte le sue inadempienze e soprattutto l’assoluta mancanza di programmazione su questa città. Secondo i dati del Sole 24 Ore, c’è una città che si sgretola sotto le mani del sindaco – hanno scritto i consiglieri Gelarda e Anello – 101° per disoccupazione giovanile; 103° per estorsioni; 98° per furti d’auto e rapine; 104° per differenziata e 103° per la depurazione delle acque. Ma c’è un dato che sopra tutti gli altri deve essere valutato: dal 2007 al 2017 come variazione del reddito medio delle famiglie siamo al 106° posto, cioè penultimi in Italia. Il che significa che l’economia della città è ufficialmente in codice rosso, sta morendo”. Tranchant il commento del presidente della Regione, Nello Musumeci: “La Sicilia è nelle classifiche nazionali ultima da 73 anni e lo sarà per molto se non cambieremo mentalità. Noi facciamo finta di cambiare, ma non è così. Dobbiamo recuperare tantissimo arretrato”.