Nella campagna iblea, il rumore rimbomba. E giunge fino a Palermo. Domenica scorsa l’ex provincia di Ragusa, oggi Libero Consorzio, ha pubblicato una determina in cui vengono liquidate ai sei dirigenti (ma due sono neo-pensionati) 95 mila euro come “indennità di risultato”. Si tratta di un surplus rispetto alla parte fissa. Una sorta di bonus legato alle prestazioni. Ma la prima cosa che ha colpito non è il “quanto”, bensì il “perché”.
Di quali risultati stiamo parlando? Questa gente, data la precarietà dell’ente, non può certo dirsi sommersa dal lavoro. E si fatica a comprenderne le mansioni. L’ex provincia, inoltre, non ha approvato gli ultimi due bilanci di previsione e da anni piange miseria, tappuliando alle porte di Stato e Regione per garantirsi una necessaria sopravvivenza. Perché dalla sopravvivenza delle province – va da sé – dipendono alcuni servizi come l’edilizia scolastica e l’assistenza ai disabili. Ma ha trovato le briciole. Tanto che pochi mesi fa ha deciso di mettere in vendita il palazzo della Prefettura e disdire gli affitti di alcuni edifici che ospitavano istituti scolastici. Pur di risparmiare danaro.
Ma per i dirigenti non si risparmia un euro. Alcuni di loro, che detengono l’interim di altri settori (rimasti scoperti), hanno ottenuto la maggiore ricompensa. Come nel caso dell’ex dirigente del settore Finanziario, ora in pensione, che avendo ricoperto il ruolo di capo del Turismo, si è vista liquidare un bonus di quasi 27 mila euro. Il dirigente del settore Lavori Pubblici e Infrastrutture, che occupa l’interim alla Pianificazione territoriale e allo Sviluppo Locale, ha guadagnato invece la bellezza di 23 mila euro. Al di là di questa follia, tutta economica, viene da chiedersi il motivo per cui alcuni settori rimangano in piedi (e non vengano, ad esempio, accorpati) alla luce dell’assenza di un responsabile. Già, perché?