Il gabinetto dell’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera è un covo di forzisti. Di cui fa parte anche l’ex deputato regionale Franco Mineo, di recente condannato a 8 mesi in primo grado per corruzione elettorale. La sentenza gli è costata l’inibizione dai pubblici uffici e la provazione del diritto elettorale e di eleggibilità per cinque anni. Ma poiché, in attesa dell’appello, la pena è sospesa, Mineo ha potuto ricevere un incarico alla Regione: quello di segretario particolare. Di questo si sarebbe lamentato, all’interno di alcune chat, il neo deputato al Parlamento europeo, Giuseppe Milazzo, che per fare spazio a Mineo avrebbe dovuto rinunciare a uno dei suoi. Lo scrive Repubblica.
Lo staff dell’assessore all’Agricoltura già ospita numerosi elementi di Forza Italia, tutti molto vicini al coordinatore regionale Gianfranco Miccichè. Compaiono, tra gli altri, l’ex deputato regionale Tony Scilla (che potrebbe tornare in gioco al momento del rimpasto per un posto nell’esecutivo), la candidata alle ultime Politiche Rosi Pennino, e l’ex responsabile provinciale di Forza Italia, nonché ex direttore dell’Esa, Nicola Caldarone. E c’è anche l’ex sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, che però non conta come dipendente esterno, facendo già parte della pianta organica regionale. Tanti ex, in cerca di spazio, più Mineo. La cui condanna è scaturita dall’inchiesta che ha coinvolto un candidato al Consiglio comunale, Giuseppe Bevilacqua (condannato a dieci anni per aver comprato voti). Mineo, da candidato alle elezioni per il rinnovo dell’Ars, nel 2012, “avrebbe promesso al Bevilacqua utilità consistenti in incarichi presso la Regione, nonché un “canale preferenziale” per ottenere un finanziamento pubblico” in favore di una sua associazione in cambio di un appoggio elettorale.