Chi non digerisce la riforma sui rifiuti ed è pronto a dare battaglia in aula è il Partito Democratico, che ieri in sala Mattarella ha riunito sindaci e amministratori per sondare le vere esigenze del territorio. “La riforma dei rifiuti proposta dal governo regionale è gattopardesca, finge di cambiare tutto per non cambiare nulla” è la posizione espressa dal gruppo parlamentare del PD all’Ars. “Quello di ieri è stato un confronto utile e costruttivo con chi ha davvero il polso della situazione sul territorio – ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo – siamo d’accordo con i sindaci, questa riforma non risolve uno solo dei problemi che abbiamo di fronte”. La proposta del governo, secondo il PD, rischia di creare contraccolpi anche sull’occupazione. “A questo proposito – dicono i deputati PD – proponiamo di modificare la parte della riforma che prevede la messa in liquidazione delle attuali SRR per creare nuovi enti di gestione, e di prevedere invece l’adeguamento delle società esistenti attraverso modifiche agli statuti. In questo modo – aggiungono i deputati PD – si garantirebbe l’occupazione del settore e si eviterebbe di scaricare sui Comuni, e dunque sui cittadini, i debiti delle società”. Tra le proposte di modifica avanzate dal Pd al piano presentato dal governo vi è la riduzione del numero degli Ato a cinque, rispetto ai nove previsti. Anche il Movimento 5 Stelle non approva il testo iniziale della riforma: “Il presidente Musumeci, nell’ultima seduta d’Aula, chiedeva ai gruppi parlamentari un confronto sulla riforma dei rifiuti. E’ trascorsa una settimana ma non c’è stato alcun confronto. Prendiamo atto di questa ennesima chiusura da parte del Governo e manifesteremo la nostra ferma opposizione ad un disegno di legge che non produrrà alcun risultato positivo per la Sicilia”.