Annullare il bando indetto dalla Centrale unica di committenza (Cuc) della Regione Siciliana per affidare il servizio di ristorazione del sistema sanitario. Dopo la sentenza di sospensiva del Tar, l’eco si sparge fino a Confindustria, che ha inviato una nota al governatore Nello Musumeci, e agli assessori Armao e Razza, per segnalare “alcune criticità che rischiano di pregiudicare” la gara in questione, “sottoponendo le aziende a uno sforzo organizzativo e finanziario vani. Chiediamo, pertanto, di annullare la gara e avviare il tavolo di consultazione preliminare di mercato, finora mai attivato nonostante fosse stato previsto dalla Cuc nel dicembre 2017 con l’obiettivo di eliminare le criticità esistenti”. Sicindustria, in tal caso, è pronta a mettere a disposizione le professionalità che dovessero rendersi necessarie per definire un bando chiaro, coerente e inappuntabile. “Segnaliamo inoltre – si legge nella nota degli industriali, rappresentati da Alessandro Albanese – una inesattezza riguardante il costo medio di un pasto, indicato pari ad euro 14,30 al giorno, contro i 12,60 della Lombardia. In realtà, da un’analisi dei principali prezzi praticati sul territorio regionale, emerge un quadro diverso con una media pari a € 12,43 e non € 14,30”. I pasti erogati in Sicilia, quindi, costerebbero già meno che in Lombardia. Sicindustria sottolinea, infine, che “per risolvere i problemi della Cuc, che costituisce normativamente la struttura legittimata all’espletamento delle procedure siciliane, non si possa certamente rinunziare a un aspetto della nostra autonomia e delegare le funzioni siciliane a centrali uniche di altre regioni, ma si debba puntare al potenziamento della struttura regionale, cui certamente non può essere addebitato il fatto di essere sottodimensionata rispetto alla complessità delle procedure di gara”.