A poco più di tre anni dall’inizio del mandato, Anna Alba rischia di finire travolta dal fuoco amico: quello del Movimento 5 Stelle. La vecchia regola per cui i grillini faticano a tenere le redini dei Comuni in cui vanno ad amministrare (esempi emblematici a Bagheria, Gela e Ragusa) stavolta si è riproposta a Favara, alle porte di Agrigento. Dove la sindaca, un’attivista classe ’82, è stata colpita da una mozione di fiducia che porta in calce la firma di undici consiglieri comunali, fra cui sette del suo stesso Movimento e i quattro del gruppo Misto. Una vera e propria fronda interna, ispirata dal deputato regionale Giovanni Di Caro, rappresentante della zona.
A decidere le sorti del sindaco – e qui il destino gioca un brutto scherzo – saranno i due rappresentanti del Partito Democratico (serve la metà dei voti più uno dei presenti in Consiglio comunale) e quello di Sicilia Futura, che all’Ars hanno ribadito (e dimostrato coi fatti) l’esistenza di un blocco unitario dopo quanto avvenuto a Roma. Tocca a loro far fuori o salvare la sindaca Alba, che nel frattempo si è beccata le accuse dei suoi vecchi alleati per “la mancata attuazione del programma elettorale proposto alla città, il mancato coinvolgimento dei consiglieri del movimento nelle scelte politico-amministrative portate avanti dal sindaco e dai suoi fedelissimi, la totale assenza di un confronto con la città e con le parti sociali, la pessima gestione del servizio rifiuti e del servizio idrico, le ‘inopportune’ nomine nelle società partecipate ed altro ancora”. Non è c’è alcun margine per ricucire il rapporto.
Fra Alba e il Movimento 5 Stelle, il rapporto è diventato glaciale alla vigilia dell’estate, dopo un rimpasto di giunta e una riassegnazione delle deleghe che “hanno avuto il solo effetto di immobilizzare ancora di più l’attività dell’amministrazione. Tanto è vero che, recentemente, tre assessori della Giunta Alba hanno rassegnato le proprie dimissioni dichiarando che, in otto mesi di mandato, si sono sentiti ‘quasi un peso’ e hanno dovuto operare ‘con il preciso intento di abbattere la resistenza’ del sindaco”. Potrebbe finire malamente una storia iniziata sotto i migliori auspici: Alba è stata la prima donna sindaco di Favara e alle Amministrative del 2016 ottenne oltre il 71% dei consensi al ballottaggio. Facendo scattare un premio di maggioranza che diede al M5S quattordici consiglieri su 24. Un lontano ricordo.