Giancarlo Cancelleri ce l’ha fatta. Dopo aver mancato di un soffio la giostra dei ministri, il vice-presidente dell’Ars, sfruttando i buoni uffici di Luigi Di Maio, ha ottenuto l’incarico di viceministro alle Infrastrutture, un dicastero strategico per la Sicilia e il suo sviluppo. Collaborerà con Paola De Micheli del Partito Democratico. E dovrà riaprire un canale privilegiato col governo Musumeci, che per oltre un anno ha annaspato nei rapporti con l’ex ministro Toninelli. Cancelleri ha presentato nel tardo pomeriggio le dimissioni dalla carica di deputato all’Ars, cosa che comporterà, di conseguenza, le dimissioni dalla carica di vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Ed è proprio attorno all’assegnazione di questo incarico che, nei prossimi giorni, si apriranno le danze all’Ars. In teoria, il secondo scranno di Sala d’Ercole toccherebbe ai grillini, che vantano il gruppo più numeroso (venti deputati). Ma non è detto – anche alla luce dell’ostruzionismo sul “collegato” – che il centrodestra conceda campo libero. Per questo al Movimento 5 Stelle serviranno anche i voti del Partito Democratico. Sarà un test importante per capire se questo nuovo blocco cementato in assemblea, sull’esempio di Roma, ha un futuro oppure no. Martedì scorso, grazie al fronte comune, le opposizioni hanno rispedito in quinta commissione il testo del maxi emendamento presentato dalla maggioranza (non tutta) e relativo a una serie di contributi da destinare ad associazioni antimafia, culturali e teatri. In Assemblea, proprio in seguito alle dimissioni di Cancelleri, subentrerà invece Ketty Damante, la prima dei non eletti nel collegio di Caltanissetta.
A Roma, intanto, il palermitano Vito Crimi, trapiantato in Lombardia, lascia la delega all’editoria e diventa vice-ministro dell’Interno, alle spalle dell’ex prefetto di Milano Lamorgese. La Sicilia s’è fatta spazio anche coi sottosegretari, tutti in quota Movimento 5 Stelle: tra i 42 nominati ci sono Manlio Di Stefano (palermitano) agli Esteri, Alessio Villarosa (di Barcellona Pozzo di Gotto) all’Economia, la siracusana Lucia Azzolina all’Istruzione e l’altro palermitano Steni Di Piazza al Lavoro. Beffato, invece, Giorgio Trizzino, che fin dal primo momento aveva perorato la causa di un’alleanza col Pd: alla Salute, ruolo a cui ambiva fortemente, è stato piazzato un altro grillino, Pierpaolo Sileri, nominato addirittura vice-ministro. Fuori anche il messinese D’Uva, che resta capogruppo alla Camera.
Restano a bocca asciutta i (pochi) pretendenti del Pd: sono fuori dalla squadra del sottogoverno la renziana Valeria Sudano e la franceschiniana Teresa Piccione. Dei 42 sottosegretari, 21 sono del Movimento 5 Stelle, 18 del Pd, 2 di Leu e 1 del movimento per gli italiani all’estero. E’ folta la rappresentanza siciliana nel Conte-bis: si erano già imposti Peppe Provenzano (Pd) come Ministro per il Mezzogiorno, la catanese Nunzia Catalfo come nuova ministra del Lavoro e Alfonso Bonafede, originario di Mazara del Vallo, alla Giustizia.
LE PAROLE DI CANCELLERI
“L’incarico che mi è stato conferito mi riempie di orgoglio e soddisfazione, ma mi attribuisce anche un’enorme responsabilità che cercherò di onorare col massimo impegno, come del resto, ho sempre fatto finora all’interno del Movimento e come portavoce del gruppo regionale all’Ars”. Lo afferma Giancarlo Cancelleri, a commento della nomina a viceministro delle Infrastrutture e Trasporti appena arrivata da Roma.
“Ci sarà – dice Cancelleri – moltissimo da lavorare e non vedo l’ora di cominciare a farlo per cercare di dare quelle risposte che in questi nevralgici settori si aspetta I’Italia e, soprattutto, la Sicilia, dove la rete viaria e le infrastrutture in genere sono messe malissimo e per i trasporti c’è tantissimo da fare. Un ringraziamento particolare va a tutti gli attivisti siciliani che col loro sostegno hanno contribuito in maniera determinante a portare il Movimento al governo nazionale, a tutti i portavoce siciliani e ai colleghi del gruppo parlamentare all’Ars, compagni di tante battaglie”.