Non se lì è goduti gli applausi e le risate che nella proiezione riservata alla stampa, qui al Lido di Venezia, sono piovuti alla fine della sua pellicola (e anche durante qualche passaggio) Franco Maresco, bravo e “cinico” regista palermitano. «La mafia non è più quella di una volta», in concorso nella selezione ufficiale della Mostra del Cinema, sembra essere abbastanza piaciuto a critici e giornalisti cinematografici, a fare una media delle reazioni e dei primi commenti dei cronisti accreditati dalla Biennale. Maresco però, secondo quello che ormai è un suo costume, non c’era. Ha dato buca all’ultimo momento, ha concesso il bis di quell’assenza che aveva già fatto discutere cinque anni fa, nell’edizione 2014 della Mostra, quando fu presentato il suo «Belluscone – Una storia siciliana» che vinse il Premio della Giuria nella sezione «Orizzonti». Il regista palermitano ha disertato ancora una volta Venezia, il Lido e la Biennale dove è stato presentato in concorso il suo nuovo film, ma stavolta inserito nel cartellone della selezione ufficiale.
Ad acuire il mal di pancia al quale comunque produttori e distributori delle pellicole di Maresco sono ormai abituati (Rean Mazzone per Ila Palma, l’assessorato al Turismo della Regione Siciliana attraverso la Sicilia Film Commission per il progetto «Sensi contemporanei») la voce che si era sparsa a tarda sera e cioè che il regista stesso avrebbe voluto addirittura ritirare l’opera dal concorso, voce smentita dopo poche ore.