Il Conte bis nascerà nelle prossime ore. Lo hanno comunicato il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle al termine delle relative consultazioni con il Capo dello Stato. Sergio Mattarella – lo ha fatto sapere il segretario generale del Colle, Ugo Zampetti – ha convocato Giuseppe Conte per questa mattina alle 9.30 per il conferimento dell’incarico. Sarà un mandato pieno che l’avvocato dovrebbe accettare con riserva, nell’attesa di definire il programma con le due forze politiche alleate. “Siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni. Ci hanno accusato dell’essere dell’una o dell’altra parte. Questi schemi sono ampiamente superati”, ha detto Di Maio, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica.

“Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentire garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare”, ha proseguito il ministro dello Sviluppo. “Si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona – ha rilevato – e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese. La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese e a non me”. “Il riconoscimento ricevuto ieri (da Conte ndr) dal presidente Trump ci indica che siamo sulla strada giusta” ha detto Di Maio, dopo aver confermato che “c’è un accordo politico con il Pd per Conte premier”.

Nel primo pomeriggio, al Quirinale, era stato il turno del Partito Democratico: “Abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi”, aveva detto il segretario Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con Mattarella. “Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità”, ha aggiunto. “Sia chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e non c’è alcun testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare”. Il nuovo governo porterà, ha concluso il segretario, “l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica”.

In questa storia manca, tuttavia, un passaggio cruciale: capire che ne sarà di Luigi Di Maio. Il capo politico del M5S non si accontenterebbe del Ministero per lo Sviluppo Economico, ma vorrebbe ricoprire l’incarico di vice-presidente del Consiglio, una soluzione a cui il Partito Democratico inizialmente si era opposto. “Conte è il premier – aveva detto Zingaretti – ma lo schema a due vice non c’è più”. “Non c’è un problema Di Maio – aveva approfondito il dem Andrea Orlando – ma c’è un problema di struttura di governo. Se c’è un premier del M5S è giusto che ci sia un vicepremier unico del Pd. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova”. “Si pensi a soluzioni, non a colpire me”, era stata la replica di Di Maio.

La direzione del Pd, con l’eccezione di Matteo Richetti (che ha votato contro), aveva dato pieno mandato a Zingaretti per completare l’accordo di governo, mentre Calenda nel pomeriggio annunciato le proprie dimissioni: “Penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5S”, sottolinea l’eurodeputato nella lettera pubblicata su ‘Huffington post’. “Sapete bene che nulla abbiamo in comune con Grillo, Casaleggio e Di Maio”.

Proprio Beppe Grillo, dopo la convocazione di Conte al Quirinale, è intervenuto sul suo blog: “Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i “tecnici” della burocrazia che li occupano da tempo immemore”.

LE CONSULTAZIONI

SALVINI: STA ARRIVANDO IL MONTI-BIS
“Conte ha trovato la maggioranza su indicazioni del G7. Sta arrivando il Monti bis’: così Matteo Salvini, al termine delle consultazioni al Quirinale. “Dal Pd – ha aggiunto – non mi aspetto nulla, non cerco coerenza e dignità dove prevale la fame di poltrone. Sto seguendo però il dibattito nel M5S, nato per fare la rivoluzione e che ora fa il Governo con i massimi difensori del sistema, il Governo Ursula, telecomandato da Merkel e Macron, con il partito degli intrallazzi e degli inciuci che andava a cena per riformare la giustizia, riorganizzava gli assetti delle banche, quello di Bibbiano e della legge Fornero”. “Dal Pd, partito incredibile, ci si aspetta di tutto in nome della poltrona, – ha affermato – parlano di discontinuità con lo stesso presidente del Consiglio e gli stessi ministri”.

“Secondo il rituale siamo stati rapidi, precisi, diretti, onesti fino in fondo con il presidente Mattarella cui abbiamo espresso lo sconcerto non della Lega ma di milioni di italiani rispetto al teatrino della guerra delle poltrone che si verifica da giorni”, ha detto ancora Salvini. “La verità vera è che 60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di mollare la poltrona”, afferma il leader della Lega. “Qualcuno può dire, questa è la democrazia. Allora non ci si stupisca se la gente non vota”

BERLUSCONI: SUBITO AL VOTO
“Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli italiani, e preoccupazione per il pericoloso scenario che sta delineandosi”. Lo ha detto il leader di Fi Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il presidente Mattarella. “Abbiamo illustrato tutta la nostra preoccupazione per il pericoloso scenario che si va delineando: il capo dello Stato lo sta affrontando con l’equilibrio e la saggezza che gli abbiamo sempre riconosciuto”, ha affermato il presidente di Forza Italia, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quella che sta nascendo tra M5s e Pd è una soluzione politicamente sbagliata, inadeguata ai grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario”, aggiunge. “Forza Italia non potrà che stare all’opposizione” di un governo “nato da una manovra di palazzo”. “L’Italia ha urgentemente bisogno di una svolta liberare e liberista basata sul taglio delle tasse, del cuneo fiscale, sulla tutela della famiglia, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla riforma della giustizia in senso garantista. Ha bisogno di un governo amico delle imprese e di chi lavora”.

MELONI: AL VOTO O E’ UN INGANNO
“Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l’unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto della poltrona’, che è un inganno”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi. “Scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere: a piazza Montecitorio il giorno della fiducia”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi invitando “anche i delusi dei partiti che fanno il contrario di quello che avevano promesso. Noi siamo dalla parte della democrazia”.