Confermando la sentenza di primo grado, la prima sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto l’ex ministro della Democrazia Cristiana, Calogero Mannino, dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato. Il collegio presieduto da Adriana Piras, ha rigettato la richiesta di condanna a 9 anni fatta dai sostituti procuratori generali Sergio Barbiera e Giuseppe Fici. Mannino era imputato nel processo stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, ma è stato assolto “per non aver commesso il fatto”.
L’ex Dc aveva scelto di essere processato col rito abbreviato. La sua posizione era stata separata da quella dei coimputati, gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri, i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà e Massimo Ciancimino. Tutti condannati a pene pesantissime dalla corte d’assise di Palermo, sono attualmente sotto processo in appello.
“Oggi parla la sentenza che conferma l’assoluzione e le assoluzioni in tutti gli altri processi in cui sono stato trascinato in questi anni”, ha commentato al telefono con Repubblica Mannino. L’ex ministro stamattina era in aula, ma si era allontanato quando la Corte era entrata in Camera di Consiglio, scegliendo di non essere al palazzo di Giustizia al momento del verdetto.