Massimo Ferrero non parteciperà al bando per il nuovo Palermo calcio. Sembrava tra i favoriti, ma il presidente della Samp ha spiazzato tutti e comunicato la propria decisione all’Ansa: “Prima che lo dicano gli altri, lo comunico io per evitare speculazione o fraintendimenti: non parteciperò al bando. Mi è parso che le condizioni proposte abbiano a che vedere più con un aspetto politico territoriale che non prettamente calcistico – ha detto Ferrero – Il sindaco Orlando sta svolgendo al meglio il suo ruolo di primo cittadino in questa direzione. Il mio interesse per il Palermo Calcio non è di questo tipo: è passionale, manageriale, strutturale. Il mio obiettivo sarebbe stato quello di dare a questa squadra un ampio respiro sportivo nazionale, come racconta la sua stessa storia, oltre che locale”.

Qualche giorni fa Ferrero era giunto in città al fianco di Pamela Conti, calciatrice di origini palermitana per molti anni all’estero: “Ho avuto la fortuna di conoscerla e mi sono sentito onorato di vivere al suo fianco un ritorno tra la sua gente. Sarebbe bellissimo diffondere nel mondo l’immagine del calcio palermitano al femminile. Pamela è vero patrimonio sportivo. Mi auguro che chi prenderà in mano il nuovo Palermo possa dare quest’opportunità a Pamela e ai palermitani. Se lo meritano. Da parte mia, il più grande e sincero in bocca al lupo sportivo a tutti”. Tra i competitor di Dario Mirri, al momento il favorito del lotto, si affaccia anche il patron di La7 e presidente del Torino, Urbano Cairo.

IL BANDO DI ORLANDO

Nel corso della conferenza stampa di venerdì mattina a palazzo delle Aquile, il sindaco Leoluca Orlando ha presentato il bando per l’acquisizione del Palermo calcio, che è stato immediatamente pubblicato sul sito internet del Comune. Precedendo, giusto di qualche ora, il pronunciamento del Consiglio federale della Figc che ha decretato l’esclusione della squadra rosanero dal prossimo campionato di Serie B e il ripescaggio del Venezia. E’ finita, dunque, l’era di Arkus Network. Nel bando – si tratta di una manifestazione d’interesse che scadrà alle ore 20 del 23 luglio, documentazione da consegnare via pec – sono contenuti alcuni paletti che l’Amministrazione e la Figc hanno delineato insieme: tra questi, la presentazione di un business plan triennale con l’obiettivo di tornare in B, la creazione di una divisione giovanile e di una femminile, l’utilizzo delle strutture di proprietà del Comune per le partite ed un assegno da 150 mila euro da versare a fondo perduto per richiedere l’iscrizione in sovrannumero al prossimo campionato di Serie D.

Tra gli altri criteri adottati da Orlando, ci sono l’ingresso in società di un soggetto che sia espressione di un azionariato popolare e il rispetto di determinati requisiti di onorabilità e solidità finanziaria. Non saranno esclusi a priori i proprietari di altri club professionistici, ma “vogliamo evitare che il Palermo, oltre a dovere ripartire dalla serie D, diventi una società satellite di altre” ha spiegato Orlando. L’ultima parola, comunque, spetterà al sindaco, che verrà coadiuvato dall’ex magistrato Leonardo Guarnotta, e dall’onorevole Carlo Vizzini. “Valuteremo le domande che arriveranno in base a diversi criteri – ha detto Orlando ai cronisti – L’amministrazione comunale non può supportare una nuova società, deve essere assolutamente privata e agevolata nel caso dall’azionariato popolare. 32 anni fa abbiamo perso un anno e siamo finiti in C2 e soprattutto c’era tanta rabbia da parte della tifoseria. In questi giorni, ho visto i nostri tifosi quasi liberati dal peso di un qualcosa che non andava ormai da due o tre stagioni. Siamo passati dall’avercela con Zamparini ad avercela con chiunque si avvicini alla società. La missione del nuovo progetto sarà quella di riportare il calcio a Palermo ad alti livelli. A chi interessa il Palermo? Sono cordate italiane e straniere, mi è arrivato di tutto. I nomi pubblicati dai giornali sono concreti, ma affiancati da diverse altre proposte. Dragotto si tira fuori per diatribe con me? Non saprei il motivo”.

Tra i possibili acquirenti del nuovo Palermo ci sono anche Massimo Ferrero, attuale presidente della Sampdoria, Claudio Lotito, già proprietario di Lazio e Salernitana, e alcuni gruppi esteri. Probabile il ritorno di fiamma di Raffaello Follieri, l’imprenditore foggiano da tempo negli States. Al timone del club, nel frattempo, ci sono ancora i Tuttolomondo e Arkus Network, che, dopo essere andati incontro all’esclusione dal campionato di Serie B e aver denunciato un complotto ai loro danni, possono giocarsi le ultime cartucce. La prima, d’urgenza, prevede il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per cercare l’iscrizione in extremis alla Serie B. Il Collegio potrà esprimersi sulla legittimità delle decisioni prese dalla Covisoc e dal Consiglio federale della Figc, ma non ha la facoltà di riammettere il Palermo alla serie cadetta (è una sorta di Cassazione “sportiva”). Eventualmente, all’attuale proprietà rimarrà solo la strada della giustizia ordinaria, con il pronunciamento del Tar del Lazio che, in quel caso, non arriverebbe prima dell’inizio dei campionati. Sarebbe una sorta d’accanimento terapeutico – il Palermo ha molte ed evidenti lacune in sede di presentazione della domanda d’iscrizione – che non rallenterebbe in alcun modo, però, il percorso dell’Amministrazione comunale già avviato.