Ma l’avete vista la faccia di Stefano Candiani, di questo avanguardista mandato da Salvini qui, in partibus infidelium, per catechizzare gli ascari del nuovo impero? Avete visto con quale piglio impietoso e affilato tratta i transfughi, i riciclati e tutti gli accattoni della politica che si presentano a lui con il cappello in mano per elemosinare uno strapuntino di potere? Se non avesse quell’accento metallico della Bassa, potreste anche scambiarlo per un Minosse venuto in Sicilia per sentenziare, con i suoi giri di coda, chi sono i buoni e chi sono i reprobi, in quale girone seppellire il vecchio Attaguile e in quale altro dimenticare lo sprovveduto Gelarda; in quale brace affogare l’impenitente Miccichè e in quale purgatorio rosolare il genuflesso Musumeci. Giudica e manda: c’è Candiani a guardia delle anime perse. Lasciate ogni speranza o voi che entrate.