E se finire tra le prime dodici poteva già considerarsi un’impresa – era stata la prima messinese a farcela – entrare nel magnifico lotto delle cinque proprio non se l’aspettava. Nadia Terranova, con il suo “Addio fantasmi”, è tra i finalisti del premio Strega, il premio letterario più ambito. “Ho investito dal punto di vista delle ricerca letteraria e dell’indagine sui sentimenti – ha detto la scrittrice a Repubblica – Ho cercato una lingua per una storia dolorosa che non è autobiografica”. E’ la storia di Ida che torna in Sicilia per fare i conti col suo passato, dopo essere stata richiamata dalla madre per ristrutturare l’appartamento. A pubblicarla ci ha pensato Einaudi, che in finale è arrivata anche con un altro libro: “Fedeltà” di Marco Missiroli.
La premiazione si terrà il 4 luglio. Terranova ha capito molto presto che avrebbe voluto scrivere, fare solo quello di mestiere: “A 25, 26 anni sentivo di avere qualcosa da dire, ma non volevo scrivere un romanzo giovanile del quale mi sarei vergognata. Ho sentito la voce giusta intorno ai 30 anni e ho fatto un salto nel vuoto”. Le proposero un contratto d’insegnamento a tempo indeterminato in un istituto privato, ma rifiutò per seguire la sua vocazione. E per finire di scrivere il suo primo romanzo: “Gli anni al contrario” ha vinto numerosi premi, fra cui il “Bagutta Opera Prima”. Fare questo mestiere in Sicilia può anche diventare un vantaggio: “Indipendentemente dai luoghi che si sceglie di raccontare – spiega la Terranova, classe ’78 – uno scrittore siciliano ha il senso del confine. Il mare è un confine che può dire tutto: non puoi andare da nessuna parte se non con una barca”. Ama Bufalino (“Argo il cieco o i sogni della memoria”), ma anche Starnone in “Via Gemito”.
E’ in prima fila per aggiudicarsi il trofeo della letteratura. Prima di lei, in Sicilia, soltanto Vincenzo Cunsolo era riuscito ad accedere alla finalissima nel ’92. “Addio fantasmi” è già entrato nella classifica dei dieci migliori libri del 2018 formulata dalla rivista culturale “La lettura”, inserto del Corriere della Sera. Poi, su indicazione degli Amici della Domenica, il testo è entrato in concorso per il premio Strega. E adesso è vietato fermarsi.