Orchestra Sinfonica Siciliana batte Teatro Biondo 5 a 4. Cinque mesi sono passati al Politeama Garibaldi dacché la poltrona del sovrintendente è vuota, 4 ne trascorsero allo Stabile perché venisse fuori il nuovo direttore artistico. Nella lunga, estenuante cottura a bagnomaria nella quale la politica tiene in scacco le istituzioni culturali per poter piazzare i propri beniamini, anche la compagine più titolata dell’Isola in crome e biscrome viene tenuta in caldo a fuoco basso anche se l’atmosfera in via Turati e dintorni s’è di nuovo surriscaldata, la fiamma potrebbe alzarsi, l’acqua evaporare e la pentola bruciare.
Potrebbe essere domani il giorno giusto perché la situazione si chiarifichi o torni ad un confine di quasi rottura, con la riunione del Consiglio d’amministrazione convocata dal presidente, l’avvocato Stefano Santoro insediatosi a fine marzo. Finora il punto “sovrintendente” è stato tenuto in stand-by anche con slittamenti strategici e progressivi all’interno degli ordini del giorno, forse in attesa dei risultati elettorali delle Europee e di probabili nuovi equilibri di forze che di riflesso si sarebbero potuti presentare in ambito di politica locale.
Sarebbero diverse comunque le buste arrivate per la partecipazione all’avviso di pubblico interesse che la Fondazione ha reso noto oltre un mese fa: c’è chi parla di una quindicina, c’è chi addirittura si spinge ad un numero superiore a trenta. Tra queste, quella di Alberto Veronesi, che conosce bene l’orchestra e il teatro e non solo dall’osservatorio privilegiato del podio perché fu anche nominato direttore artistico e musicale della Sinfonica nel 2001 e mantenne l’incarico per alcune stagioni, e c’è pure la richiesta di un ex sovrintendente del Teatro Regio di Torino. Non sarebbero comunque le due sole candidature di «addetti» del settore. Un’altra si dice sia quella di Gandolfo Librizzi, attuale presidente del Conservatorio di Palermo. E sempre da via Squarcialupo, sede dello “Scarlatti” (ex “Bellini”) arriverebbe la domanda di Pippo Cataldo, direttore d’orchestra, percussionista, compositore nonché titolare della cattedra di strumenti a percussione. Da Messina ecco la busta di Egidio Bernava, presidente regionale dell’Agis (l’Associazione generale italiana dello spettacolo) nonché ex vertice del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Una domanda anche dal mondo del giornalismo: potrebbe averla presentata Davide Camarrone che dalla sua scrivania Rai di viale Strasburgo s’è spesso occupato di temi culturali ed è ideatore e direttore del Festival delle Letterature Migranti.
Si discute anche intorno alle due candidature siciliane più chiacchierate già da prima dell’emanazione dell’avviso di pubblico interesse, quella di Ester Bonafede, architetto, già sovrintendente della Fondazione (appoggiata dal presidente della Regione Nello Musumeci e dal suo uomo nel cda di via Turati, Marco Intravaia, ma avversata da Sonia Giacalone, la violoncellista che rappresenta l’Orchestra in consiglio), e di Andrea Peria, manager di grandi eventi, «patron» dell’agenzia Terzo Millennio, vicepresidente regionale dell’Agis e presidente provinciale dell’Enac, l’associazione degli esercenti cinematografici (la cui candidatura è ben vista dai lavoratori e da Giulio Pirrotta, altro membro nel cda in rappresentanza del Comune). Alla resa dei conti, il voto del presidente vale doppio e nel cda manca il secondo membro che spetta alla Regione e che non è mai stato designato.
In attesa di aprire le buste e fermare così la girandola su un nome solo, il presidente ha intanto sospeso in teatro le visite guidate che erano state affidate, con una scrittura privata, alla società Culturitaly e che dalle 15 mila che erano all’inizio, nel 2016, erano passate nel 2018 a poco più di 30 mila. Per ripristinarle si aspetta dunque un bando pubblico. Inoltre sono stati mandati via gli “ex-Pip” della Regione che assolvevano ai compiti di portineria, guardiania, accoglienza e pulizia.
Intanto l’Orchestra è appena tornata dal successo riscosso lunedì sera a Firenze, al Teatro del Maggio Musicale, dove è stata diretta da Salvatore Sciarrino che proprio con la Sinfonica Siciliana iniziò, nei primi anni ’60, il suo percorso internazionale di compositore. C’erano sia il presidente Santoro che il direttore artistico della formazione siciliana, Marcello Panni. E, in platea, è stato notato anche Giorgio Pace, l’ex sovrintendente “defenestrato” a dicembre, che di questo evento sulle sponde dell’Arno era stato promotore.