Il riscatto del Movimento 5 Stelle, a lungo covato da Giancarlo Cancelleri, s’è materializzato nella notte: il nuovo sindaco di Caltanissetta, la città del leader grillino di Sicilia, è infatti Roberto Gambino. L’impiegato comunale, che avrebbe beneficiato dell’aiutino del popolo leghista (al primo turno il candidato del Carroccio Oscar Aiello aveva preso il 12%), ha battuto Michele Giarratana, esponente del centrodestra tradizionale (ad eccezione della Lega) con il 58,85%. Ribaltando il risultato di due settimane fa, che vedeva Giarratana nettamente in testa e il M5S annaspare poco sotto il 19%. “Oggi i nisseni mi affidano una grande responsabilità e io impegnerò tutte le mie energie per non deludere nessuno e per migliorare Caltanissetta – ha detto Gambino – Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto e accompagnato per raggiungere questo risultato strepitoso! Ringrazio soprattutto chi ha scelto me, il Movimento 5 Stelle e una storia migliore da scrivere per la nostra città!”. Anche Di Maio, con una diretta facebook in piena notte, ha salutato il successo del M5S nell’unico comune capoluogo al voto, promettendo di tornare in Sicilia per la festa. Sarebbe la terza visita nel giro di poche settimane.
Il centrodestra si riscatta parzialmente a Gela, dove oltre a Lucio Greco, si impone il patto del Nazarenino messo in piedi da Gianfranco Miccichè, che approfitta dell’aiutino “anonimo” del Pd e batte, seppure in volata, la Lega di Matteo Salvini, uscita ridimensionata dai ballottaggi. Greco ha ottenuto il 52,45% dei consensi, mentre Giuseppe Spata, ex esponente del movimento Libera di don Ciotti, sostenuto da Gaetano Armao e la compagna Giusy Bartolozzi (la Forza Italia “dissidente”) si è fermato al 47%. “Vince contro la Lega il progetto di fronte moderato a cui da tempo stiamo lavorando. – ha subito segnalato Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars -. Di fatto il dato politico evidenzia la subalternità della Lega ai Cinque Stelle: Salvini vince solo a Caltanissetta, alleandosi coi grillini. Peccato, perché il nostro era decisamente migliore!”.
La notte della Lega, come detto, assume una dimensione negativa per la sconfitta dell’altro candidato sindaco in corsa, il 29enne Giorgio Randazzo, a Mazara del Vallo. Dove a trionfare è il sindaco Salvatore Quinci con il 52,41%. La città dell’accoglienza ha scelto di affidarsi al profilo più moderato, sostenuto da forze di centrosinistra. Ma il vero vincitore di questi ballottaggi è il Movimento 5 Stelle, che oltre aver conquistato a mani basse a Caltanissetta, si è imposto di prepotenza anche a Castelvetrano, la città di Matteo Messina Denaro. L’unica dove il Pd, al primo turno, si era presentato con un proprio simbolo e un proprio candidato (Pasquale Calamia, finito terzo). E proprio i voti dell’elettorato “dem” potrebbero essere confluiti su Enzo Alfano, che al ballottaggio ha messo a segno l’en plein con il 64,67%. Nettamente staccato il suo rivale, il civico Carmelo Martire, che si ferma al 35,33%.
Infine, nel centro palermitano di Monreale, ultimo dei cinque comuni richiamato alle urne, si è imposto lo “sfidante” Alberto Arcidiacono, il candidato vicino a Nello Musumeci, con il 55,73% dei voti, lasciandosi alle spalle l’uscente Piero Capizzi (44,27). Anche questo è un piccolo segnale politico: Diventerà Bellissima, che ha scelto di non testarsi alle Europee, riesce a farsi notare in ambito comunale, rafforzando la propria schiera di amministratori locali.