Francesco Cascio può tornare a casa. L’ex presidente dell’Ars, finito in carcere a seguito dell’inchiesta sulla superloggia massonica di Castelvetrano, che scambiava favori e clientele con i politici, è stato rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame di Palermo, che ha dichiarato l’incompetenza territoriale del gip di Trapani. Secondo l’inchiesta madre, Cascio avrebbe rivelato a Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale e compagno di partito di Cascio, l’esistenza di una intercettazione a suo carico. E’ accusato pertanto di favoreggiamento. La soffiata, inoltre, sarebbe arrivata dall’ex segretario particolare di Angelino Alfano, che risulta indagato: si tratta di Giovannantonio Macchiarola. Le motivazioni che hanno portato alla scarcerazione di Cascio non si conoscono. È si è capito se l’incompetenza territoriale riguardi tutti gli altri indagati (che lo sono, a vario titolo, per associazione a delinquere, corruzione, concussione) o solo per l’ex presidente dell’Ars, che in questa vicenda giudiziaria è difeso dagli avvocati Enrico Sanseverino, Vincenzo Maria Giacona e Roberto Mangano.