Il teatro Biondo di Palermo ha un consiglio di amministrazione alla cui presidenza c’è da tempo immemorabile – dall’eternità, si stava per dire – quel santone del sottogoverno che risponde al nome di Gianni Puglisi, l’uomo dai ventisette incarichi: lo trovi nelle banche, all’università, nell’Unesco, nella rivista massonica. Lobby che vai Puglisi che trovi. Per galleggiare nelle acque del denaro pubblico il professore ha bisogno di annusare l’aria che tira. Poi si adeguerà senza puzza al naso e senza contorsioni ideali. Se non ha proceduto alla scelta del nuovo direttore è perché non ha ancora capito quali sono i propositi del sindaco Orlando. Che del Biondo è il vero padrone. Va a strofinargli il pancione ma il Buddha di Palazzo delle Aquile non ha ultimato il monitoraggio delle sue convenienze. E l’obbediente Puglisi aspetta: mamma comanda e picciotto va e fa.