Ritardi su ritardi e una sola patata bollente che passa di mano in mano senza scottare i responsabili. A porre l’accento sullo stato dei cantieri in città, in particolar modo su quello per la realizzazione dell’anello ferroviario, è Ugo Forello. L’avvocato che si è piazzato al terzo posto durante la scorsa campagna elettorale, dalle prime linee dell’opposizione e col megafono del Movimento 5 Stelle racconta di questa lunga prigionia chiamata cantieri che tiene in manette la città da quasi quattro anni. “Responsabilità che nascono con Cammarata ma che camminano sui passi di Orlando. Ritardi enormi che ruotano tutt’intorno ad un sistema di responsabilità a più teste”.

Per Forello, infatti, il ritardo complessivo della grande infrastruttura che porterebbe alla realizzazione di tre stazioni da aggiungere alle quattro già esistenti della linea ferrata sotterranea è frutto di un concerto di responsabilità. “Abbiamo chiesto più e più volte non solo la risoluzione del contratto, ma che il Comune di Palermo si assuma la responsabilità di ciò che è stato e non è stato fatto. Questi eccessivi ritardi sono un disagio, ma la mancanza di assoluta trasparenza ha portato ad un malcontento. Un rapporto schietto con i cittadini sta alla base di ciascuna amministrazione pubblica. Hanno messo la testa sotto la sabbia e non hanno mai dato le risposte che avrebbero avuto diritto di avere commercianti, residenti e semplici cittadini”.

Una rappresentazione sintomatica, secondo l’uomo all’opposizione, di un generale modo di agire. “Abbiamo richiesto accesso agli atti e l’applicazione di sistemi di favore nei confronti dei commercianti, grazie ad una delibera sulla possibilità di non pagare alcuni tributi locali – prosegue Forello -. Avrebbero dovuto però fare di più. Alcuni commercianti danneggiati dalle aree cantieristiche richiederanno un risarcimento. Il rischio è di creare delle incompiute. Si parla di anello ferroviario, ma questo non verrà chiuso fin quando non sarà realizzata la stazione Malaspina. L’opera, che sarà completa solo con questa parte ancora in fase progettuale, è anni luce lontana dall’essere completa”.

Intanto la procura ha aperto un’inchiesta sui ritardi delle grandi opere. “Rimbalzi di responsabilità dal Comune a Rfi, da Rfi alla Tecnis, dalla Tecnis al Comune – conclude il grillino -. Ad oggi non abbiamo una previsione certa sulla data di consegna. I cittadini vivono una situazione catastrofica. È il motivo per cui non accettano il cambiamento. Hanno una perenne paura di rimanere intrappolati in cantieri infiniti. Se esistesse un’amministrazione perfettamente funzionante questo non dovrebbe accadere. Se avessimo a suo tempo preso il toro dalle corna, risolvendo il contratto con la società che gestisce, probabilmente avremmo perso meno tempo”.