Nelle carte della Procura di Termini Imerese è comparso anche un assessore di Nello Musumeci. Si tratta di un decano della politica, Toto Cordaro. Il deputato del Cantiere Popolare, il partito di Saverio Romano, viene accusato di essersi impegnato a far ottenere un posto di lavoro di corriere a una persona gradita a tale Agostino Rio, un grande elettore di Termini Imerese, allo scopo di sostenere la candidatura a sindaco di Francesco Giunta. Ma ci sono delle cose che non tornano. Ad esempio la contestazione della recidiva, che Cordaro ha provato a smontare nel corso di una conferenza stampa convocata ieri pomeriggio in fretta e furia a Palermo: “Si tratta di un macroscopico errore. Mi contestano una recidiva generica, ma la recidiva – spiega – riguarda soltanto i pregiudicati. Io non lo sono”.
Cordaro, dopo aver fatto un accesso agli atti, ha scoperto che quella recidiva segnalata dagli inquirenti riguarda un suo omonimo, nato lo stesso giorno e lo stesso mese ma qualche anno più tardi. Sulle cui spalle pesa una condanna per lesioni personali e omicidio colposo: “Faccio l’avvocato da 25 anni – ha detto il Cordaro incensurato – e una cosa del genere non mi era mai successa. Una tale superficialità desta in me una grandissima preoccupazione”. L’assessore segnala poi un’altra anomalia. Cioè che nelle carte si parli di Salvatore Cordaro, detto Totò, “ma sanno tutti che io non sono Totò ma Toto, quindi è lecito che io mi domandi se davvero stanno parlando di me in questa inchiesta, anche perché le accuse non riguardano nemmeno le mie elezioni ma le elezioni di Termini Imerese”. E infine: “Non capisco quale sia il ruolo che mi attribuiscono in questo reato, ma non volendo omettere nulla, parlerò meglio della mia difesa quando avrò le carte. Però se questo è l’approccio c’è una grossolana superficialità che ha già creato un danno grandissimo alla mia immagine e a quella del presidente della Regione Musumeci che avrebbe messo in giunta un pregiudicato. Nonostante abbia fiducia nel lavoro della magistratura, mi riservo di agire per difendere e tutelare la mia immagine”.