Tre donne, tre musiciste, tre sorelle unite da una stessa passione. Flora, Monica e Roberta sono tre figlie d’arte, che per rendere omaggio al talento che hanno ricevuto portano sul palco il loro temperamento sia umano che musicale in “Fajart”, un format tra musica e video che andrà in scena venerdì 8 marzo al teatro Santa Cecilia di Palermo.
Questo spettacolo nasce nel 2018 dalla mente creativa di Roberta, flautista, che apre il sipario con le musiche barocche del suo Ensemble Strumentale “Cordes et Vent”. Strumenti originali come la tiorba e il clavicembalo ed un’esecuzione a 415 Hz rispetto ai 440 Hz della musica contemporanea, è quello che caratterizza il temperamento della sua esecuzione, l’espressione più viva e il tema dell’intero spettacolo.
Non c’è infatti una tematica che lega le esecuzioni delle tre sorelle, se non l’espressione pura della musica. Flora, Monica e Roberta si esibiscono ognuna con il proprio genere partendo dalla musica barocca arrivando al jazz attraverso la musica tradizionale e contemporanea.
“Quello che vogliamo fare vivere al pubblico è un’esperienza sensoriale” – racconta Flora, cantante, che con il suo quartetto vocale si esibisce nella parte finale con diversi standards jazz.
Il primo esperimento di “Fajart” è andato in scena nel mese di marzo del 2018 a Palazzo Asmundo in un’experience dove gli spettatori, in diverse stanze, hanno vissuto emozioni uniche tra musica, pittura e videoproiezioni. Lo scorso 11 novembre, le sorelle Faja si sono esibite nella Sala degli Stemmi del Teatro Massimo.
“La diversità è bellezza!”, dice Monica, che con il suo Aeolian Vocal Ensemble scandisce la parte intermedia dello spettacolo suscitando colpi di scena con musicalità e ritmi sudamericani, battito di mani e danza, nello stile dei cori europei. Uno dei brani che verrà cantato è su sonetto di William Shakespeare, “Under the greenwood tree”, concesso dal compositore Gary Carpenter che sarà presente in sala l’8 marzo al Santa Cecilia.
Musica e video, nelle precedenti edizioni di Fajart è stato presentato anche un cortometraggio, “Alto Giove”, ideato e prodotto da Roberta nell’agosto del 2015, che nella nuova edizione al Santa Cecilia proporrà agli spettatori delle novità sempre video. “Alto Giove” è ispirato all’omonima aria del compositore barocco Nicolò Porpora. Musica, testo e immagini raccontano del desiderio che nasce nel cuore dell’uomo, non sempre consapevole della sua radice, che non suo evolversi non sempre è concretizzabile. Un impulso volitivo verso qualcosa di cui si desidera la contemplazione o il possesso.
“Fajart è uno spettacolo inedito che nasce dalla voglia di realizzare qualcosa insieme. Le idee sono tante”, racconta Roberta. “Per un prossimo spettacolo abbiamo pensato ad una mostra interattiva per omaggiare i nostri cari, da cui abbiamo ricevuto il nostro talento musicale: papà Angelo Faja, flautista e direttore d’orchestra di fama internazionale, nonno Marcello Buogo, pianista, compositore e didatta famoso in tutto il mondo, e lo zio Norino Buogo, pianista, compositore, didatta, ancora attivo professionalmente in Europa.