Realtà virtuale, pallottole reali. A Palermo la guerra familiare tra due ambulanti, zio e nipote, per la raccolta dei ferri vecchi scoppia per un post su Facebook. Il ragazzo ha osato condividere sul social network la notizia del sequestro del loro deposito abusivo di ferraglia scatenando le ire dello zio. Che ha cercato a sua volta di condividere il piombo della sua pistola con le carni del nipote smanettone. È finita con un morto che non c’entrava nulla: la vittima designata infatti è riuscita a sfuggire ai colpi, mentre c’è rimasto secco un altro parente che era lì a fare da paciere. Siamo a una nuova dimensione del concetto di tradimento e punizione in salsa sicula: dalla taliàta che pareva la più effimera delle cause scatenanti di violenza, si è passati al clic in flagranza. Per dirla con Salvo Licata: statevi arrasso da queste contrade esplorate da mouse vaganti.