La riforma delle pensioni Monti-Fornero – la più importante degli ultimi decenni, lodata nei documenti di finanza pubblica da tutti i governi successivi (incluso questo) – fu fatta in venti giorni, in una situazione d’emergenza, con l’economia in recessione, lo spread oltre i 500 punti e il rischio che l’Italia perdesse l’accesso ai mercati finanziari (e che le pensioni non riuscisse a pagarle). E’ quindi comprensibile che contenesse errori, come la questione degli “esodati” di cui non erano note… L’articolo completo su ilfoglio.it