Turbativa alla libera concorrenza. Non è l’accusa di una Procura, ma quella formulata da Asstra, una delle due associazioni che riuniscono al proprio interno alcune delle autolinee private siciliane. E il riferimento, diretto e inequivocabile, è rivolto all’assessore Sandro Pappalardo, reggente del Turismo, che si è presentato alla conferenza stampa di presentazione del vettore FlixBus, il colosso tedesco lowcost che fa rotta sulla Sicilia. Non si parla di aerei, ma di autobus. E per questo la polemica incalza.
Le autolinee private siciliane, con tutte le difficoltà accumulate sul groppone, non vedono di buon occhio l’endorsement di Pappalardo alla “concorrenza”. E hanno chiesto un incontro al governatore Musumeci per vederci chiaro, per capire se il governo “è da ritenersi imparziale e rivolto alla tutela della libera ed equa concorrenza e quindi a favore degli investimenti da anni garantiti dalle imprese pubbliche e private siciliane”. Dal 2010 la Regione assicura in regime di proroga dei fondi alle società del trasporto. Ma il timore è che continuino i tagli, come già successo nelle ultime stagioni. In questo quadro fa specie, molta specie, che un assessore così esposto come Pappalardo possa spalancare le porte alla “Ryanair del trasporto verde”, che dal 3 dicembre collegherà 20 città siciliane al resto del Paese.
“Non temiamo l’arrivo di FlixBus – ha spiegato Antonio Graffagnini, presidente di Anav, che riunisce le principali autolinee extraurbane – Ma è necessario che non si sottraggano risorse a un settore che dal 2012 ha già perso mille posti di lavoro”. Nel frattempo, a difesa del collega “prezzemolino”, è intervenuto anche Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture: “Pappalardo è andato da FlixBus solo per cortesia istituzionale. Se fossi andato io, allora sì, sarebbe stato un endorsement”. Ma quanto rischia di costare questa cortesia?