Via Ecce Homo, nel cuore pulsante di Ragusa, è una strada completamente in pendenza, al termine della quale è possibile ammirare l’omonima chiesa, una perla barocca quasi irripetibile. A furia di scalare quella via, o altre sue simili – come disse Rosario Fiorello un paio d’anni fa nel capoluogo ibleo per il suo spettacolo “Il Rosario della Sera” – i ragusani “avranno dei polpacci così”. E una forza senza eguali.
La stessa, metaforicamente, dimostrata dall’ingegnere Maurizio Tumino, 48 anni, candidato per la poltrona di sindaco, nel mettere assieme – nello stesso calderone – le forze moderate del centrodestra. Averlo fatto da esponente solitario (ma apprezzatissimo) di un movimento civico quale è Insieme, creato e capeggiato dall’imprenditore Giovanni Occhipinti, avvalora il tentativo e magnifica la resa. I partiti della destra ragusana, ad eccezione di Fratelli d’Italia che sin dall’inizio ha scelto di puntare sul concorrente Peppe Cassì, hanno virato sulla proposta dell’ingegnere.
Esempio di resilienza politica dopo cinque anni trascorsi sui banchi dell’opposizione, suggerendo a Piccitto e ai grillini cosa fare e cosa no. “Il mio vanto è aver fatto chiarezza sui fondi relativi alla Legge su Ibla. Quasi 17 milioni di euro che stavano per essere distratti dalla sua destinazione originaria – spiega Tumino con un bel pizzico d’orgoglio – Mi sono speso in molte battaglie a favore dei lavoratori che l’Amministrazione intendeva bistrattare. Le poche cose fatte bene che il Movimento 5 Stelle potrà portare a rendiconto, portano la mia firma”.
I grillini, rinnovati nel nome e nello spirito (Tringali candidato, i meetup in lotta fra di loro), rischiano di sopperire al ballottaggio o anche prima. La coalizione di Tumino conta su otto simboli e quattro listoni, e sul prestigio – fra gli altri – di Forza Italia e Diventerà Bellissima. Coi Berluscones l’accordo è arrivato grazie all’impegno di Gianfranco Micciché. L’ultima acquisizione è il movimento di Nello Musumeci, che nelle ultime ore ha dato il suo placet a Tumino grazie, e soprattutto, al lavoro infaticabile dell’assessore alla Sanità Ruggero Razza, che oltre a fare il suo mestiere, sonda ogni giorno i territori, stringe amicizie e confeziona accordi politici.
Brillantezza e competenza sono le abilità che Tumino prova a riversare nella sua campagna elettorale: “Cassì e Migliore, gli altri esponenti della destra, hanno fatto le loro scelte. Io ho scritto il mio progetto senza basarmi sulle idee degli altri. E sono contento di trovare l’appoggio della gente. Voglio rivitalizzare il centro storico e ampliare l’offerta turistica”. Aver riunito sotto lo stesso tetto quelle forze politiche che dalla decadenza di Forza Italia in poi hanno fatto fatica anche solo a guardarsi, è una sorta di miracolo: “Evidentemente sì – annuisce Tumino – I partiti hanno fatto una scelta di giudizio, ritenendo che la mia candidatura fosse quella destinataria del successo finale. Il mio valore aggiunto è la conoscenza a tutto tondo dell’attività amministrativa, la mia capacità di gestire la cosa pubblica. Abbiamo buone possibilità di successo già al primo turno”.
Ecce homo, Maurizio Tumino. Colui che ha riunito il centrodestra tutto, cosa impensabile in molti altri comuni siciliani, e che non ha paura di scalare quella viuzza in salita che conduce dritto all’omonima chiesa barocca. Sarebbe una buona meta per un pellegrinaggio in caso di vittoria.