Palermo attraverso gli occhi di un artista. Palermo lontana dai riflettori dei media ed esaltata attraverso la visione di un architetto e fotografo. A metà tra tradizione e innovazione, da Parigi a Buenos Aires, Francesco Ferla ha fatto il giro del mondo come “ambasciatore della sua città”, che sublima attraverso le sue fotografie. Tra maestosità e bellezza, è il Patrimonio Unesco che unisce la Palermo arabo e normanna e racchiude il passaggio di culture diverse, che trova spazio nell’immaginario di Francesco, un artista visionario ed eclettico, che vive tra Londra e Parigi, in cui i monumenti della città sono collocati tra cieli tempestosi ed un’atmosfera dark, in un contesto gotico – medioevale.
Palermo ricca ed imponente con il Palazzo Reale, la Cappella Palatina, San Giovanni degli Eremiti, la chiesa della Martorana, San Cataldo, la Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio, la cattedrale di Palermo, quella di Cefalù e il duomo di Monreale (visitabili questo weekend con le Notti Bianche dell’Unesco) viene esaltata con un linguaggio che rintraccia l’origine delle architetture, la cultura di un popolo nelle sue linee e nei suoi contorni, da cui emergono identità e potenza.
L’arte di Francesco esplora i confini della grafica digitale e del concept design andando oltre la fotografia più tradizionale. La bellezza viene estrapolata dalle brutture del territorio. Dopo le fotografie per il Comune di Palermo (Assessorato alla Cultura) per la mostra “Palermo arabo-normanna, e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”, candidate per l’iscrizione nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, tra il 2017 e quest’anno, Francesco ha portato Palermo in giro per il mondo, con diverse mostre: nella capitale francese insieme ad Andrea Camilleri e Roberto Alajmo, per la letteratura e il teatro, nella mostra “Palerme – arabo normande de Francesco Ferla”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura, in cui erano coinvolti artisti di discipline diverse.
Nel giugno del 2017, a Palazzo Galliffet a Parigi, con la mostra “Palermo arabo normanna”, nell’ambito del format Sicilia. A Buenos Aires, con la mostra “Palermo Revelada”, insieme all’Istituto Italiano di Cultura. Palermo arabo – normanna, ma anche la Sicilia barocca trova spazio nell’immaginario di Francesco. Una tesi sulla rappresentazione del Barocco, gli ha permesso il primo premio del Centro Internazionale di Studi sul Barocco. Con l’Observatory Unesco Villa Ocampo e l’Istituto Italiano di Cultura a Buenos Aires, ha realizzato “Sicilia. Sitios del Patrimomio Unesco”.
In Libano, a Beirut, in un edificio crivellato dai colpi della guerra e restaurato lasciando integre le tracce del conflitto, il Beit Beirut Urban Museum (oggi sede di prestigiose mostre internazionali) Francesco ha realizzato “Palermo, Norman – Arab – Byzantine Cutlure”, con il Ministero degli Affari Esteri per il progetto “Italia, Culture e Mediterraneo”, con il patrocinio di Palermo Capitale della Cultura. Ancora in Argentina, ha realizzato “Sicilia, Sitios del Patrimonio Unesco”, ad ottobre, con l’Istituto Italiano di Cultura e il Consolato di Morón.
Insieme a Giovanni Ricci Novara ha realizzato le immagini de “La Memoria Ritrovata. Tesori ritrovati dall’Arma dei Carabinieri”, per il catalogo dell’omonima mostra alle Scuderie del Quirinale. Toccando la musica, ha realizzato le fotografie ufficiali del Giardino Armonico e del violoncellista palermitano Giovanni Sollima. Ha realizzato i concept visuali per la stilista De Beers Award Jocelyn Burton e per la startup tecnologica ARTFICIAL (Top 50 Pioneers). Dal 2012 al 2015 collabora con il brand tecnologico Wacom che si dedica alla creazione di tavolette grafiche per artisti, architetti e grafici. Ha partecipato insieme a Robert Hranitzky, Akira Endo ed Andi Toma alla campagna mondiale dei prodotti di punta di Wacom (Intuos 5 e Intuos Pro) realizzando le immagini “Brush” e “Angel” (diventata l’icona ufficiale del progetto di comunicazione).