Prima il cuore di Renato Schifani era diviso in due: batteva da un lato per Gaetano Armao, dall’altro per Simona Vicari. Entrambi ingaggiati con un contratto a 60 mila euro l’anno per le rispettive competenze in materia di fondi comunitari (l’uno) e di energia e trasporti (l’altra). Ora, per i conflitti col Fisco da parte dell’ex assessore all’Economia, sembra propendere in una sola direzione. Quella dell’ex sindaco di Cefalù, che ha ottenuto di recente la proroga del suo incarico fino al termine della legislatura. Non più un rinnovo annuale, né fino al 17 aprile 2026 (come inizialmente preventivato); ma completa “carta bianca” fino alla scadenza della legislatura “al fine di garantire la continuità dell’efficace perseguimento degli obiettivi fissati nel programma di Governo”.

La mossa di Schifani, però, somiglia tanto a una precisa strategia: come ventilato da Repubblica, infatti, Simona Vicari già si occuperebbe del dossier Gesap per conto del presidente della Regione e il mese prossimo, dopo l’approvazione del bilancio (ormai pronto, nonostante la fuoriuscita di Riggio), potrebbe essere “cooptata” nel Consiglio d’amministrazione della società che gestisce Punta Raisi. In questo modo Schifani godrebbe a tutti gli effetti di un proprio rappresentante. Toccherà al Cda sciogliere i dubbi sul prossimo direttore generale, indirizzando così l’aeroporto verso la privatizzazione.