Doveva essere un sinedrio. I precedenti – soprattutto quelli di Villa Sofia, dove il vertice dell’ospedale è stato destituito in ventiquattr’ore – deponevano male per Ferdinando Croce, il manager dell’Asp di Trapani convocato dal presidente della Regione per spiegare come mai il risultato di un esame istologico fosse stato consegnato ad una paziente di Mazara dopo otto mesi, quando il tumore aveva provocato già altri danni. Ma Croce ha varcato la soglia di Palazzo d’Orleans con la spocchia tipica dei patrioti: quella che assegna una sorta di impunità alla Santanché, a Del Mastro, ai Balilla e a tanti gerarchi di Fratelli d’Italia. Altro che sinedrio. A Croce sono state perdonate omissioni e bugie. Gli ha fatto da spalla Daniela Faraoni, divenuta assessore alla Sanità dopo avere governato per sette anni l’Asp di Palermo. Cane non mangia cane, Asp non mangia Asp.