Non c’è l’accordo sul maxiemendamento ma nemmeno sul resto. Dopo aver riconvocato i deputati al termine di 4 ore di sospensione, il presidente Galvagno si accorge che non è aria e rispdisce tutti a casa fino al 27 dicembre. Il tutto con una maggioranza spaccata, che aveva alzato bandiera bianca su un emendamento del Pd all’articolo 11: quello che crea un fondo da due milioni di euro presso l’assessorato alla Famiglia per finanziare manifestazioni e iniziative. Il governo era contrario. La modifica, proposta dalla deputata dem Ersilia Saverino e approvata dall’Aula, istituisce una relazione semestrale da parte dell’assessore alla Famiglia alla commissione parlamentare competente rispetto agli eventi finanziati.

Per tutto il giorno, a margine dei lavori di Sala d’Ercole, si era cercata la quadra per sfoltire il testo del maxiemendamento governativo da portare all’attenzione dei deputati. Ma molti dei “tagli” avevano provocato malumori nella maggioranza. Così, alla convocazione notturna di Galvagno, quasi nessuno si è presentato: a partire dai parlamentari di Forza Italia.

“Ancora una volta la maggioranza va in frantumi. È bastata l’approvazione di un emendamento del Pd all’articolo 11 della finanziaria per fare esplodere tutti i limiti e le contraddizioni di questo centrodestra irresponsabile, che invece di governare pensa solo a litigare. Mentre la maggioranza fuggiva, il gruppo del Partito Democratico con senso di responsabilità è sempre rimasto in aula, insieme con le altre forze di opposizione”. Lo ha detto Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, a proposito dell’esame della manovra economica a Sala d’Ercole, dopo che la presidenza dell’Ars intorno all’una di notte ha comunicato il rinvio dei lavori a venerdì 27 dicembre. “Restiamo fermi sulla nostra posizione – ha aggiunto Catanzaro a margine dei lavori d’aula – se il governo intende presentare un maxiemendamento, si individuino poche norme di alto profilo per provare a dare risposte vere alle emergenze della Sicilia. Ci auguriamo che alla riapertura dei lavori, il 27 dicembre, prevalga il buonsenso”.

“Schifani ora spieghi ai siciliani che la manovra non è stata esitata non per le barricate delle opposizioni contro una manovra, pur indecente, ma per colpa di un governo che non riesce a parlare con la sua maggioranza dentro la quale le spaccature sono evidentissime. É prevalsa la ragione politica sugli interessi dei siciliani”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca. “Per la Sicilia – continua De Luca – è l’ennesima occasione sprecata. Hanno tenuto in ostaggio per ore il Parlamento e i dipendenti dell’Ars, rinviando a dopo Natale, sperando in un clima più disteso per evitare lo spettro della gestione provvisoria che, a questo punto, comunque non mi sento di escludere”.

Anche Cateno De Luca parla di “maggioranza in balia di ricatti e franchi tiratori. Noi restiamo fedeli agli impegni assunti”. Tra questi l’approvazione dell’articolo 5, unico punto saliente del dibattito di ieri, con cui l’aula ha stanziato 10 milioni di euro per incentivare la presenza di medici negli ospedali periferici. La norma prevede fino a diciottomila euro lordi annui ai medici in servizio nei presidi ospedalieri che presentano maggiori carenze di organico in relazione alle singole discipline, con esclusione quelli ricadenti nelle città capoluogo. L’obiettivo è garantire un indennizzo forfettario di natura transitoria delle spese sostenute prioritariamente per l’alloggio e il trasporto.