Petto in fuori, sorriso smagliante. Il Matteo Salvini post-assoluzione parla da ministro. Più che dei Trasporti però quasi da titolare dell’Interno: “Tornare al Viminale? No… per ora…”. I cronisti strabuzzano gli occhi mentre vedono un raggiante segretario della Lega intervenire su tutto, dai magistrati che l’hanno accusato di sequestro di persona, processo che rende la riforma della giustizia “ancora più urgente”, fino alla sicurezza “che il governo aumenterà durante le vacanze di Natale”. E così, mentre il Capitano si immagina di nuovo nel suo vecchio ufficio, da Fratelli d’Italia arriva l’altolà: “È lo sfogo di un uomo amareggiato”. Continua su Huffington Post