Il “Gruppo di Scicli” da oggi è più povero. All’età di 83 anni, infatti, si è spento il maestro Piero Guccione, che ne era il principale esponente. Un artista di livello internazionale, un pittore realista come pochi. Espressione di una corrente che – parola di Renato Guttuso – rappresenta “un gruppo di artisti che opera nell’estrema periferia, lontani dal dinamismo delle metropoli, dalle biennali d’arte, dalla velocità consumistica alla quale neppure l’opera d’arte riesce a sottrarsi”.

Loro sì, ce la facevano. Guccione si è spento all’ospedale Maggiore di Modica, nel Ragusano, dove era ricoverato da qualche giorno. La grandezza del suo nome è testimoniata dalla grandezza dei luoghi in cui ha potuto esporre: nel 1985 varcò l’ingresso del Metropolitan Museum of Art di New York, dove fu invitato a presentare un’antologica di grafica. Le sue opere, non a caso, figurano nella collezione permanente del museo.  Guccione, classe ’35, assistente dello stesso Guttuso all’Accademia delle Belle Arti di Roma dal 1966 al 1969, ha partecipato a importanti esposizioni pubbliche su scala internazionale. Prima di New York fece tappa nella capitale, Washington D.C., ospite della mostra Drawings 1974-84. Ha partecipato alla decima e alla dodicesima edizione della Quadriennale (1972 e 1992). E’ stato invitato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, che nel 1988 gli ha dedicato una sala personale nel Padiglione Italiano. Le sue pennellate di realismo mancheranno agli appassionati.