La consegna era quella di mostrarsi uniti e dare idea di compattezza. Siccome però i nodi vengono sempre al pettine, ecco che il Congresso lombardo della Lega si trasforma in un palcoscenico per proteste, accuse, difese, frecciate, in direzione del segretario Matteo Salvini. E, così, il Carroccio appare tutt’altro che coeso. A fotografare con lucidità la situazione, alla fine, è proprio quel Salvini che cercava di mettere la polvere sotto il tappeto. “Siamo sotto attacco e quando sei attaccato l’unica cosa che non puoi permetterti di fare è litigare nel tuo accampamento”.

All’Hotel Sheraton di Milano a dare i primi segnali di irrequietudine è stato Attilio Fontana. “Se continuiamo a dire che va tutto bene, nascondiamo qualcosa. Ci sono tante cose che vanno bene, ma anche altre che non vanno bene”, dice il governatore della Lombardia. “Il problema del Nord c’è, è sempre più presente e si presenterà nei prossimi mesi e anni. Quando dite che i nemici sono fuori dalla Lega, beh qualche nemico è anche dentro. Perché quando vedo certi emendamenti, firmati dai nostri parlamentari di zone diverse dalle nostre e che vanno tutti a danno della Regione Lombardia, io mi incazzo come una bestia”.

Il Nord, tema archetipico della Lega che molti militanti sentono tradito. Di questo sentimento se ne è accorto il nuovo segretario regionale Massimiliano Romeo – eletto per acclamazione – che non ha esitato a segnalarlo a Salvini. “Matteo, sai che sono sempre stato leale con te, se non parliamo più del Nord, al nord i voti non li prendiamo più”. E ancora: “Riprendiamoci la nostra identità, la vera identità, poi possiamo parlare di temi di destra sinistra o centro. Nell’immaginario collettivo la destra sarà sempre rappresentata da Giorgia Meloni ed è inspiegabile questo continuo cercare un posizionamento politico nuovo e dimenticarci di coltivare il nostro spazio politico”. Continua su Huffington Post