“La Dc ha vent’anni”, recitava uno storico manifesto del 1963, ricordato sui manuali di marketing come l’avvento della politica spettacolo. In primo piano l’immagine di una ragazza in abito da sposa, con un mazzo di fiori in mano. Gli elettori, bigotti, non la presero bene e alle successive elezioni, lo scudo crociato perse voti. L’Udc – Unione di centro, o meglio Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro – di anni ne ha ventidue. Il suo segretario, Lorenzo Cesa sta per compiere vent’anni alla guida del partito. Per la precisione Cesa si è insediato il 27 ottobre del 2005: il Movimento Cinque Stelle non era ancora nato, Giorgia Meloni scriveva sul Secolo d’Italia, Elly Schlein studiava giurisprudenza. Da allora non ha mai mollato la guida del partito. Un vero e proprio highlander della politica.

Come confermano anche le recentissime regionali in Umbria. “Fai vincere i valori, vota e fai votare lo scudo crociato!” è lo slogan che ha conquistato lo 0,45 per cento degli elettori, 1432 persone, che hanno messo la X sullo storico simbolo. Numeri esigui, è innegabile. Ma in perfetta coerenza con la mission di una ditta che deve semplicemente sopravvivere a se stessa. Per dirla con un altro storico manifesto democristiano: “Metteteci in condizione di andare avanti”.

Può ben essere lo slogan dei parlamentari scudocrociati. Che esistono, anche se sono soltanto due: il senatore Antonio De Poli, che è anche il presidente del partito. E il deputato Lorenzo Cesa, di cui sopra, che è il quasi ventennale segretario. Non che il dibattito ferva, nella ridotta democristiana con sede a via in Lucina 10, a due passi dai socialisti. L’ultimo congresso, l’Udc l’ha tenuto dieci anni fa. Che battaglia: una sfida all’ultimo voto tra Gianpiero D’Alia e Cesa. Raccontano le cronache che i due “si sono confrontati in un avvincente fotofinish che ha tenuto con il fiato sospeso centinaia di delegati. Dopo i primi due seggi scrutinati, Gianpiero D’Alia sopravanzava di oltre 40 voti e, secondo ogni ragionevole statistica, Lorenzo Cesa veniva dato perdente. Ma nel terzo seggio, con un clamoroso recupero, il segretario uscente ha superato il collega di 7 voti”. Una battaglia epica, sia detto senza enfasi. Lo sforzo è stato tale che da allora non si sono tenuti più congressi. Rien ne va plus. Dieci anni per tirare il fiato. Continua su Huffington Post