Trottolino Schifani, che già ha fatto la sua bella giravolta sull’autonomia differenziata, ha voluto esibirsi anche sulla nomina di Marco Betta alla sovrintendenza del Teatro Massimo. Dopo avere remato contro per mesi e dopo avere teso le sue trappole al sindaco Lagalla per mandare in aria il progetto, ora il governatore della Sicilia si spertica in elogi a dir poco azzardati. Il teatrino della politica, purtroppo, glielo consente. A Schifani – ricordiamolo – della cultura non frega proprio nulla. Ha utilizzato l’Orchestra Sinfonica per piazzare un suo pagnottista e poi un suo commissario. E nel Teatro Massimo aveva solo intravisto l’occasione di assegnare un posto di sottogoverno a una delle gentildonne che gli organizzano le feste. Ora, da vecchio funambolo, tenta di intrufolarsi tra i vincitori e di prendersi parte del merito. Trottolino amoroso dudù dadadà.