Il match infrasettimanale Mattarella-Musk sulle “ingerenze” del tycoon sudafricano (con cittadinanza canadese, naturalizzato statunitense) ha messo a nudo un risvolto bizzarro: ai sovranisti nostrani piace da matti questo personaggio che del sovranismo è agli antipodi. Concetti come Stato, Nazione e Sacri confini al nostro Elon non risultano; anzi, come direbbero a Roma, gli rimbalzano perché la sua dimensione è sconfinata, sovranazionale, planetaria, addirittura stellare. Figurarsi quanto può importargli degli usi e costumi nel nostro Paese, dei suoi dettami costituzionali e, per restare alla polemica più recente, se i giudici possono essere licenziati o sono inamovibili come da noi. Pretendere da Musk rispetto per la nostra sovranità – che poi significa Storia, Cultura, Identità, Tradizione, tutto rigorosamente con la maiuscola – è un equivoco con cui la destra dovrà fare i conti. E non certo il solo. Continua su Huffington Post