L’improntitudine – o la sfacciataggine: decidete voi – con la quale il governatore Renato Schifani ha cambiato parere sulla autonomia differenziata, la dice lunga sulla qualità della classe politica che ci rappresenta. Quando la riforma Calderoli non era stata ancora impallinata dalla Corte Costituzionale il presidente della Regione era lì, col turibolo, che incensava le scelte dissennate del governo a trazione leghista. Ma ieri, quando la Consulta ha raso al suolo le velleità nordiste di Salvini & C. il funambolo di Sicilia è saltato immediatamente sul fronte opposto: “Pericolo scampato”, ha dichiarato senza rossore. A dimostrazione del fatto che Schifani non risiede a Palazzo d’Orleans per portare avanti un’idea o un progetto. Ma per curare gli interessi suoi e della sua parte politica. Ha la lungimiranza di un miope e la creatività di un impiegato esecutivo.