Spingere Raffaele Fitto a destra e separarlo dal pacchetto dei vicepresidenti Ue, costringendolo a cercare una maggioranza con i Patrioti e l’AfD. La strategia del Pse rischia di consegnare “uno dei migliori candidati possibili per un incarico europeo”, come lo ha definito il leader dei popolari Manfred Weber, nelle mani della peggior destra antieuropeista. Ma mentre a Bruxelles qualcuno
prepara lo sgarbo al ministro meloniano, il presidente Mattarella invita Fitto al Quirinale giovedì sera, blindando così la sua candidatura. Dopo lo stallo notturno sulle audizioni per i prossimi vicepresidenti della Commissione von der Leyen 2.0, il gruppo dei socialisti Ur traccia le sue linee invalicabili nell’Eurocamera.

Una di queste linee è la separazione della nomina di Fitto dal pacchetto dei restanti vicepresidenti. “Fitto non fa parte del pacchetto, Fitto non ha mai fatto parte del pacchetto”, confermano fonti vicine alla presidenza del gruppo socialista. “Il Ppe ha dimostrato di avere un’altra maggioranza con le destre. Bene, la usi per promuovere Fitto,” rispondono piccati dal fortino socialista. Il regolamento dell’Eurocamera, infatti, prevede che se il commissario non ottiene la maggioranza dei due terzi dai coordinatori della commissione parlamentare di riferimento — nel caso di Fitto, la Commissione Affari Regionali — deve cercare di ottenere il 51 per cento dei voti a scrutinio segreto in commissione. Senza il supporto dei socialisti, per Fitto è matematicamente impossibile raggiungere i due terzi, ma nello scrutinio segreto potrebbe intervenire in suo soccorso la coalizione delle destre, la cosiddetta “maggioranza Venezuela”. Continua su ilfoglio.it