Ormai lo sanno pure i bambinetti dell’asilo: l’Assemblea regionale è un luogo geometrico popolato da fantasmi, malpacisti, politici senza speranze, uomini senza idee e ominicchi senza coraggio. Eppure, cogliendo l’occasione del voto segreto, l’irredimibile Ars ha trovato il modo ieri di bocciare due norme volute dal governo – no ai trenta milioni affidati all’Irfis di Jolanda Riolo, no all’acquisto del palazzo Sicicilcassa – e di recapitare al presidente della Regione un messaggio facilissimo da decifrare. I franchi tiratori, tutti interni alla maggioranza, hanno detto a Schifani che non sopportano più la pratica degli incarichi di sottogoverno affidati alle dame che gli organizzano le cene; che non tollerano le prepotenze del suo cerchio magico né i traccheggi, anche immobiliari, dell’opaco avvocato d’affari che amministra il retrobottega di Palazzo d’Orleans.