“We are not dating”, smentisce (serio) Elon Musk sul suo X non conoscendo l’antica massima di Giulio Andreotti, una smentita è una notizia data due volte. “Non abbiamo una storia”, dice in pratica Musk, a proposito del sogno che tutti abbiamo fatto, Elon e Giorgia, dopo lo sketch del premio all’Atlantic Council a New York, di solito serata pallosissima ma che loro due smaglianti come Ryan Gosling ed Emma Stone hanno trasformato in una “La La Land” sovranista anzi “Tempo delle mele” (o dei meloni anzi “Melons” come crasi, come i passati di moda Ferragnez o gli sciolti Bennifer – Jennifer Lopez e Ben Affleck). Che sogno. Qualcuno l’ha pensato davvero, come un giornalista americano che ha insinuato che i due poi siano andati via insieme, ma poi le smentite. Peccato. Che carezze, sguardi, che “eye contact”, tra quei due; lei più spigliata, lui con la goffaggine del nerd siliconvallico contro cui i fantastiliardi nulla possono. “Più bella dentro che fuori”, ha detto pure, lui, consegnandole il premio, poi scappando via dal podio, come un adolescente timidone.

Lei invece con tutta la trovata di Michael Jackson, le cui canzoni le hanno insegnato l’inglese (forse preparata dai migliori sceneggiatori di Cinecittà, riconciliati dopo le polemiche del tax credit?). Oggettivamente, in ogni caso, la miglior performance che un primo ministro italiano abbia mai realizzato in America. E allora, continuiamo a sognare, in questa serata hollywoodiana. Ma in caso di sviluppi del romance, si troverà bene quel ciuffone inventivo nella Roma pre giubilare? Ascolterà i consigli di Roberto D’Agostino? Non essendoci più i salotti, che farà? Chi vedrà? (sarebbe piaciuto tantissimo a Maria Angiolillo, chissà in che tavolo l’avrebbe messo, “meriggio”, “tramonto”, “alba”, tra un Caltagirone Bellavista e una Sandra Carraro). Elon a Roma, che titolo sarebbe. Coi soliti clash culturali, fettuccine, Alfredo o non Alfredo, monetine a Fontana di Trevi, come un “Elon in Paris” nella nuova stagione della serie Netflix. E come in questa, la mamma di lui è fondamentale, e così la mamma di Musk, la ex modella sudafricana canadese Maye, da una parte ha rassicurato, “lui è tornato in albergo con me”, ma poi ha detto che prova tanta ammirazione per “Giorgia”. Ma allora è fatta! Andrà d’accordo la mamma modella con la consuocera signora Anna Paratore, la scrittrice harmony matriarca di casa Meloni? Certo poi Elon con i suoi viaggi spaziali sarebbe il perfetto e definitivo “marziano”, nel senso del nostro solito e adorato Flaiano, cioè il visitatore straniero di pregio che dopo due volte e un tiepido entusiasmo i romani accidiosi si stufano di vedere, e dunque come tutti i vip e attori esteri, da “ahò ce sta Elon Musk”, decade già, la seconda, a “ce sta pure Elon, che ppalle”, magari in trattorie del centro o nel covo dei crudi di Anzio “Romolo al Porto” caro a Giorgia. Elon poi andrebbe certamente in tv, e già ci immaginiamo dopo qualche “Porta a Porta” istituzionale, lunghi segmenti a “E’ sempre Carta Bianca”, a concionare un po’ in quella dimensione bluastra e surreale con Mauro Corona e Nonna Silvi e Berlinguer illuminata da un fascio di luce bianca che neanche gli abbaglianti della Tesla. Continua su ilfoglio.it