Con 109 sì, 77 no e un astenuto il ddl sul Premierato ha ottenuto il via libera dell’aula del Senato. A favore si sono espresse le forze di maggioranza, tutte contrarie le opposizioni. Otto gli articoli del ddl sul premierato che introduce, tra le altre in Costituzione, l’elezione diretta del presidente del Consiglio. L’approvazione del ddl di riforma costituzionale è la prima tappa di un percorso parlamentare che prevede altre tre letture, a partire dalla prossima alla Camera dei deputati. L’articolo 138 della Costituzione recita: “Le leggi di revisione della costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera nella seconda votazione”.
Nel corso delle operazioni di voto, i senatori della minoranza hanno tirato su dai banchi il testo della Costituzione, cosa fatta contemporaneamente dagli esponenti della maggioranza. “La Costituzione rappresenta tutti dal primo all’ultimo articolo, compreso il 138”, ha ricordato Ignazio La Russa, presidente del Senato, in chiusura d’Aula. “La riforma sul Premierato passa in Senato. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre Istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni, commentando il primo via libera dell’Aula di Palazzo Madama al ddl.