Meloni è Meloni, ma cosa resta di FdI senza Meloni? La buccia. Alle elezioni comunali il Pd li doppia, nel Veneto anche la Lega, ammaccata, li affianca. Votare “Giorgia” fino a quando può bastare? Può il partito della patria non conquistare le piccole patrie? Il 28,8 per cento ottenuto da FdI alle europee nasconde una verità. FdI non riesce a esprimere amministratori, FdI raccoglie i voti della Lega e di FI in uscita, ma nei comuni ha solo podestà senza fascia: un partito di sapone. Una bolla.
Quando Meloni tornerà dal G7, quando Meloni non dovrà più occuparsi dei ministri che querelano in maniera temeraria, come il suo ministro Adolfo Urso, il ministro francobollo (se ne inventa e affranca uno al giorno), scorra i dati delle ultime comunali, in particolare quelli del Veneto. E’ la regione che FdI vuole scippare a Luca Zaia, alla Lega, la regione degli uomini spicci, vino buono e fatica. Esiste FdI
in quei comuni? Quanto ha preso rispetto alle politiche? AVittorio Veneto, paese simbolo, dove la Lega è frantumata, FdI è passata dal 32,70 per cento, al 7,74; a Monselice dal 35,88 al 13,92 per cento; a Bassano del Grappa dal 32,99 è scesa all’11,52. Si dirà: FdI nei comuni è andato sempre male, e le Europee sono elezioni differenti, con alto astensionismo. Prendiamolo per buono, ma se FdI continua ad andare male, dopo due anni di governo, se FdI non riesce a formare classe, dirigenti che amministrano, tra cinque anni quali altri ministri presenterà? La città più importante del Veneto andata al voto è Rovigo ed FdI è scesa dal 36,50 delle europee al 20,13. A Portogruaro si è dimezzata: dal 36,36 al 14,59, a Noale è passata 35,34 al 10,76. Se una Lega costretta a candidare generali, in caduta, riesce ancora a battere FdI, nei paesini dimenticati dalla stampa, significa che il partito di Meloni non è invincibile e che un giorno potrà essere facilmente sostituto.
Sempre in Veneto, la Lega ha riconfermato il 92 per cento dei sindaci uscenti, ed esiste poi un elenco di paesi dove ha perfino battuto FDI, come Negrar, Cassola, Schio. Se il Pd si è rianimato lo deve, e tanto, ai sindaci che hanno messo in moto la rete degli amministratori locali. Basti pensare al mezzo milione di voti di Antonio Decaro, presidente Anci. Meloni sa che a Firenze, la città del responsabile dell’organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli (per inciso, il più presentabile dei dirigenti) FdI è al 13,15 per cento contro il 30 per cento del Pd? Continua su Ilfoglio.it