La turpe benevolenza con la quale questa amministrazione comunale ha trasformato in un suk la gloriosa via Maqueda ha finito per mortificare anche il Venerdì Santo. Le processioni che nel tempo andato incantavano Palermo l'altro ieri non trovavano, nel palcoscenico del centro storico, né spazio né respiro. La “nobile strada” che corre dal Teatro Massimo fino alla Stazione è soffocata dalle bancarelle e asfissiata dall’odore di fritto. I marciapiedi non esistono più: sono stati inghiottiti da tavoli e gazebo montati, senza regole né decenza, da bibitari e panellari, da friggitorie e street food. Ed era veramente una pena, per fedeli e Confraternite, ritrovarsi in quel budello ormai dominato dalle chincaglierie degli immigrati e calpestato da un turismo sempre più querulo e straccione. Il Cristo in croce sembrava ancora più straziato e l’Addolorata ancora più lacrimosa.